Vittorio Spinazzola, Gli augures

Vittorio Spinazzola, Gli augures

Vittorio Spinazzola, Gli augures, Victrix Religio Romana, Forlì 2011, pp. 186. A1

Maggiori dettagli


14,00 €

1 articolo disponibile

Attenzione: Ultimi articoli in magazzino!

‘Furon chiamati così i sacerdoti incaricati d’interrogare, mediante l’interpretazione di segni naturali, che costituivano gli auspicii, la volontà di Giove intorno ad atti determinati.Se gli Dei non consentono, ed è estraneo allo spirito della religione romana, di indagare e conoscere il futuro essi non isdegnano di concedere o negare il loro assenso alle azioni umane, prima che vengano intraprese, inviando segni, che regole tradizionali determinino ed aiutino a rivelare. Custodi di queste regole, il cui complesso forma la scienza degli auspicii, sono, per la natura stessa del loro ufficio, gli augures (…).
Così esordisce il testo di Vittorio Spinazzola, figura di importante studioso che operò a cavallo tra i secoli XIX e XX, punto di incrocio tra la cultura filologica e archeologica.
Diversi sono gli studi svolti su questa particolare forma di sacerdozio e tutti citano tra le fonti più autorevoli quella di Spinazzola, apparsa nella forma più breve di memoria intorno alla etimologia di Avgvr negli Atti della R. Accademia di Archeologia lettere e belle Arti di Napolipoi anche nell’ottimo Dizionario epigrafico di E. De Ruggiero.
Il Collegio degli Avgvres è un collegio sacerdotale centrale nella religione romana, ad esso era relegato, fin dalle origini più arcane dei tempi della fondazione della sacra urbe, il fondamentale compito di interpretare i segni celesti, tramite i quali si poteva conoscere la volontà divina, conoscenza basilare per tutto il culto romano per il mantenimento della Pax deorvm hominvmqve. Si può capire, così, come l’indagine su questo Collegio sacerdotale sia importante per la conoscenza della religione romana stessa, sia nei suoi aspetti storici sia in quelli più operativi connessi ai modi del culto, in cui il mantenersi ‘Fata secvtvs’ costituisce l’alveo dell’azione umana giusta, conforme al patto con gli Dei che vigilano sulla Salute Pubblica.
Il testo di Spinazzola, la prima edizione è del 1895, è ancor oggi la più completa trattazione del sacerdozio degli avgures, essa fonda l’autorità delle sue tesi su iscrizioni e fonti antiquarie, tutte debitamente documentate e riportate all’interno del testo, poste in un costante dialogo con le indagini degli studiosi che si erano espressi su questo argomento. Il testo si sofferma con dovizia di particolari e documenti sulla controversa etimologia, sulle origini del sacerdozio e sulla storia, si inoltra poi sui modi della costituzione e sul suo ruolo nelle varie operazioni religiose, come ad esempio la costituzione del tempio, rendendo conto anche delle preghiere e delle formule augurali, non tralasciando di spiegare come avvenivano le operazioni legate alla divinazione e all’interpratzione dei segni; una parte consistente del libro è occupata dalle iscrizioni e dalle epigrafi ritrovate. Ne risulta un testo estremamente ricco ed interessante che rientra nelle edizioni di libri rari che la casa editrice Victrix riporta alla luce di una nuova pubblicazione, nella volontà di rendere omaggio all’insigne studioso ed offrendo così ai lettori la possibilità di entrare, con la mediazione pregevole di questa opera colta ed attenta, nel cuore della religione romana, in seno all”antica madre’.