Stendhal, La certosa di Parma

Stendhal, La certosa di Parma

Stendhal, La certosa di Parma, Dalai Editore 2012, pp. 476

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"La Certosa di Parma", ottavo e ultimo romanzo di Stendhal, fu scritto in un periodo di tempo brevissimo (novembre-dicembre 1838) e dato alle stampe già nella primavera dell'anno successivo. Scritto durante una sorta di reclusione volontaria da parte del suo autore, è suddiviso in due differenti blocchi: il Libro Primo e il Libro Secondo. Fabrizio del Dongo, giovane milanese di nobili origini, cresciuto durante il tumultuoso periodo napoleonico nel castello di Grianta sul lago di Como, circondato dal padre e dal fratello maggiore, entrambi accaniti reazionari e sostenitori del dominio austriaco, vede nella madre e nella zia Gina del Dongo, moglie e poi vedova del conte Pietranera, un solido rifugio alle sue idee politiche e filosofiche. In realtà, il giovane non è figlio del vecchio marchese del Dongo, ma frutto di una fugace passione della giovane marchesa e di un luogotenente francese, un certo Robert. Nel 1815, appresa la notizia del ritorno di Napoleone dall'isola d'Elba, decide di raggiungerne l'armata. Aiutato dalla zia nella fuga e dopo aver affrontato rocambolesche avventure, giunge a Waterloo il giorno stesso della grande battaglia: riesce, però, a capire ben poco di ciò che accade intorno a lui e nella fuga viene travolto insieme agli altri. Dopo essere rientrato in Italia, viene sospettato dal governo austriaco per l'entusiasmo dimostrato verso Napoleone e si rifugia presso la zia a Parma...