Giancarlo Pizzi, La vita e i versi di dodici poeti arabi dal...

Giancarlo Pizzi, La vita e i versi di dodici poeti arabi dal sesto al ventesimo secolo

Giancarlo Pizzi, La vita e i versi di dodici poeti arabi dal sesto al ventesimo secolo, Qualecultura, Vibo Valentia, Qualecultura 2006, pp. 120.

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Oltre settanta poesie di dodici autori di lingua araba con le biografie e l’inquadramento nelle vicende storico-letterarie dei quindici secoli nei quali sono state scritte, quasi tutte qui tradotte per la prima volta in italiano, per comprendere come la radice della cultura araba sia la stessa della nostra, la cultura della Grecia antica, solare e mediterranea.
Tra gli autori: Ibn al-Abras, un anti-eroe vissuto ai tempi eroici anteriori all’Islam; al-Nabiga che in quegli stessi anni scrisse abilissimi e disinvolti versi di lode per due sovrani arabi tra di loro rivali; Magnum, che nel secolo VII a Damasco scrisse del suo disperato amore per Layla che lo portò a impazzire e morire nel deserto; Abu Nuwas, che a Bagdad nel Vili secolo cantò il vino e ogni aspetto dell’amore; al-Mutanabbi che nel XI secolo in Siria e in Egitto compose i più famosi panegirici per dei potenti che in cuor suo detestava; al-Ma‘arri, il poeta cieco che nel X secolo vicino ad Aleppo scrisse versi di profondo e lucido pessimismo che lo avvicinano più di ogni altro poeta arabo ai nostri tempi; i due poeti andalusi del XII secolo entrambi di Cordova, l’uno Ibn Hazm uomo di governo di grande cultura che scrisse in arabo classico, e l’altro Ibn Quzman uno scanzonato popolano che scrisse in dialetto arabo-andaluso con influenze del nascente castigliano; il poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis e l’iracheno al-Nagafì; e infine i poeti palestinesi contemporanei Fadwa Tuqarie Mahmud Darwis impegnati nella lotta per la liberazione del loro popolo.